Saluto dell’Arcivescovo al G8 delle religioni

16-06-2009


Illustrissimi Leaders Religiosi,


Carissimi Amici,


Fratelli e sorelle,


 



  1. E’ con grande gioia, anche con profonda emozione, che prendo la parola in questo momento e in questa piazza dell’Aquila.

Questa piazza mi ricorda i giorni belli della storia religiosa, civile e culturale della nostra città.


Questa piazza fino al 6 aprile scorso, si riempiva spesso di migliaia di studenti venuti all’Aquila per frequentare la sua università. Questa piazza ora è vuota e senza vita ed è il simbolo triste della tragedia che ci ha sconvolti in quell’indimenticabile notte di aprile.


Ma a nome di tutti gli aquilani vi dico grazie per la vostra visita. Come la visita di altri fratelli e sorelle d’Italia e del mondo, la vostra presenza per noi oggi è segno di solidarietà, di amore e di speranza.


 



  1. So che siete riuniti a Roma per il IV Summit dei Leaders Religiosi, in occasione del prossimo G8, che si terrà all’Aquila. So che il vostro convegno intende affrontare ‘i temi prioritari che verranno discussi alla riunione del G8 e che l’intero vostro dibattito si svolgerà nel contesto più generale di questo momento di crisi per l’economia mondiale’.

So anche che ‘in questo contesto il ruolo dei rappresentanti religiosi, come è loro proprio, sarebbe non tanto quello di fornire  soluzioni economiche e politiche alle grandi questioni in esame, quanto piuttosto quello di affrontare i temi da un punto di vosta etico e di fornire quel prezioso supporto spirituale così necessario per affrontare con speranza ogni questione sociale, nell’autentica e genuina prospettiva della ricerca del bene comune’.