1. Nell’ Aprile del 2008 mi trovavo in Terra Santa, a Gerusalemme, proprio nel Cenacolo. Eravamo molti Vescovi, venuti dalle varie nazioni europee e anche da altre parti del mondo. È stata una celebrazione intensa, raccolta, bella. E, in quel momento, ripensavo a tutto quello che il Cenacolo rappresenta per ogni cristiano. Lì Gesù si è trovato con i suoi Apostoli nell’ Ultima Cena. Ed ha istituito l’Eucarestia. Lì, nel Cenacolo, gli Apostoli si ritrovano dopo la Risurrezione di Gesù e lo contemplano, meravigliati e increduli, con il suo volto di Risorto. Lì si ritrovano dopo l’Ascensione di Gesù al cielo, in attesa dello Spirito Santo, che Gesù stesso aveva promesso.
2. Stando nel Cenacolo mi domandavo che senso avesse per me e per i miei fratelli Vescovi trovarmi li, celebrare l’Eucarestia. Duemila anni fa lì, dopo l’Ascensione, si ritrovarono, ne abbiamo appena sentiti i nomi, i primi discepoli, i primi vescovi: ‘ Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo’ ( At. 1,13). Tre anni prima erano poveri uomini sconosciuti, dediti ai lavori più vari, qualcuno anche con precedenti di esperienze violente, da rivoluzionario ( Simone lo Zelota!). Ora erano entrati in un’ avventura straordinaria, che li aveva strappati alle loro piccole vicende quotidiane e ne aveva fatti i discepoli del Profeta di Nazareth. Colui che aveva affermato di essere il Figlio di Dio. E lo aveva anche dimostrato, risorgendo dalla morte violenta, che gli era stata inflitta dai suoi avversari…