02-12-2007
- Nel Vangelo di Matteo (24,37-44), che abbiamo appena ascoltato, Gesù ci avverte: ‘Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro, veglierebbe e no si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo’.
- Questo tema del ‘giudizio’ del Signore nei confronti dell’umanità è presente anche nella prima lettura (Is. 2,1-5). Il profeta Isaia, dopo aver descritto una solenne visione, nella quale si parla del ‘monte del Signore’ al quale alla fine dei giorni affluiranno tutte le genti’, parla del Signore che ‘sarà giudice tra le genti e arbitro tra molti popoli’.
Nella fede dell’antico popolo di Israele c’era questa certezza: il Dio d’Israele (il Dio della Bibbia) è il Signore della storia e dell’universo. E un giorno giudicherà tutte le genti. A tutti chiederà conto di come hanno vissuto la loro esistenza e fino a che punto hanno saputo riconoscere il vero Dio, il suo disegno sulla storia, accoglierlo ed inserirsi responsabilmente, attivamente e gioiosamente in esso.