Vorrei sottolineare due aspetti della celebrazione che ci apprestiamo, insieme, ad avviare.
In primo luogo rinnovo l’invito, a tutti e a ciascuno, di impegnarsi a custodire e a promuovere “l’Anima” della Perdonanza, che è esperienza, ecclesiale e sociale, di riconciliazione e di comunione: con Dio, con se stessi e con gli altri. Dobbiamo mantenere una “vigilanza” interiore, attenta e severa, per evitare che la mente e il cuore siano “distratti” dal “centro di gravitazione”, spirituale e comunitario, di questo evento, finendo per disperdersi in iniziative di contorno, il cui fine è solo quello di essere “corona” festosa e riconoscente per il dono della misericordia, ricevuta e trasmessa.
In questa Perdonanza – seguendo l’esortazione di Papa Francesco – «lasciamoci sorprendere da Dio. Lui non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore per ripetere che ci ama e vuole condividere con noi la sua vita. La Chiesa sente in maniera forte l’urgenza di annunciare la misericordia di Dio. La sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio convinto» (MV, n.25)… vedi allegato