Saluto dell’Arcivescovo a S. E. R. il Signor Cardinale Tarcisio Bertone

S. Maria di Collemaggio, 28 agosto 2009
30-08-2009


  1. Eminenza carissima,

Carissimi Arcivescovi e Vescovi dell’Abruzzo-Molise,


Carissime Autorità civili e religiose,


Amatissimo popolo dell’Aquila,


 


Malgrado la tragedia del 6 aprile scorso, siamo qui oggi, a celebrare la nostra Perdonanza Celestiniana.


Ringrazio Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Tarcisio Bertone perché è qui, ancora una volta, in mezzo a noi.


Ricordiamo la Sua prima venuta, Eminenza, in quell’indimenticabile Venerdì Santo, giorno del nostro immenso dolore, in cui abbiamo dato l’addio alle trecento vittime del terremoto.


Ricordiamo tutti le Sue parole piene di consolazione e di speranza e il dono del saluto, dell’affetto e della vicinanza del Santo Padre, che Ella ci ha portati.


Ora siamo nuovamente insieme per un evento colmo di speranza per ognuno di noi e per tutta la nostra città dell’Aquila.


La speranza nasce dalla consapevolezza che il Signore ci è vicino, malgrado tutto.


 



  1. Noi Vescovi e Arcivescovi dell’Abruzzo-Molise (e ringrazio ancora tutti i fratelli Vescovi presenti) abbiamo preparato un documento per le nostre Chiese: ‘Il Dio vicino: come vivere la fede nel tempo del terremoto’. E’ come una santa provocazione. Perché è difficile la fede nel tempo del terremoto, è difficile la fede per chi piange una persona cara che non c’è più, è difficile la fede per chi non ha più la casa, il lavoro, l’esistenza quotidiana serena. E quindi sembra non aver più futuro. E’ una fede difficile. Ma possibile.

Anzi è l’unica nostra salvezza. Altrimenti rimane l’assurdo che è la più grande tentazione contro la vita e contro ogni speranza.


 



  1. Eminenza ci aiuti, per intercessione di S. Celestino, profeta umile e grande, uomo di pace e di riconciliazione, credente con una fede rocciosa e una speranza incrollabile, a ritrovare i sentieri del Vangelo, le parole di Cristo che salvano e guariscono e la gioia della riconciliazione con Dio, con noi stessi e con i nostri fratelli.

 



  1. Grazie, Eminenza! E porti ancora una volta il nostro saluto filiale e affettuoso al Santo Padre e tutta la nostra immensa gratitudine.

 


+ Giuseppe Molinari


Arcivescovo Metropolita dell’Aquila