- Eminenza carissima,
Carissimi Arcivescovi e Vescovi dell’Abruzzo-Molise,
Carissime Autorità civili e religiose,
Amatissimo popolo dell’Aquila,
Malgrado la tragedia del 6 aprile scorso, siamo qui oggi, a celebrare la nostra Perdonanza Celestiniana.
Ringrazio Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Tarcisio Bertone perché è qui, ancora una volta, in mezzo a noi.
Ricordiamo
Ricordiamo tutti le Sue parole piene di consolazione e di speranza e il dono del saluto, dell’affetto e della vicinanza del Santo Padre, che Ella ci ha portati.
Ora siamo nuovamente insieme per un evento colmo di speranza per ognuno di noi e per tutta la nostra città dell’Aquila.
La speranza nasce dalla consapevolezza che il Signore ci è vicino, malgrado tutto.
- Noi Vescovi e Arcivescovi dell’Abruzzo-Molise (e ringrazio ancora tutti i fratelli Vescovi presenti) abbiamo preparato un documento per le nostre Chiese: ‘Il Dio vicino: come vivere la fede nel tempo del terremoto’. E’ come una santa provocazione. Perché è difficile la fede nel tempo del terremoto, è difficile la fede per chi piange una persona cara che non c’è più, è difficile la fede per chi non ha più la casa, il lavoro, l’esistenza quotidiana serena. E quindi sembra non aver più futuro. E’ una fede difficile. Ma possibile.
Anzi è l’unica nostra salvezza. Altrimenti rimane l’assurdo che è la più grande tentazione contro la vita e contro ogni speranza.
- Eminenza ci aiuti, per intercessione di S. Celestino, profeta umile e grande, uomo di pace e di riconciliazione, credente con una fede rocciosa e una speranza incrollabile, a ritrovare i sentieri del Vangelo, le parole di Cristo che salvano e guariscono e la gioia della riconciliazione con Dio, con noi stessi e con i nostri fratelli.
- Grazie, Eminenza! E porti ancora una volta il nostro saluto filiale e affettuoso al Santo Padre e tutta la nostra immensa gratitudine.
+ Giuseppe Molinari
Arcivescovo Metropolita dell’Aquila