Omelia dell’Arcivescovo nella Solennità di Pentecoste

31-05-2009

(At. 2,1-11; Sal. 103; Gal. 5,16-25; Gv. 15,26-27; 16,12-15)


 


 


 


 



  1. Carissimi giovani, che tra poco, nella Cresima, riceverete il dono dello Spirito Santo, il Signore vi doni pace gioia e speranza. Il Signore vi riempia del suo Spirito. Gesù nel Vangelo di oggi, promette anche a voi, come ai suoi primi discepoli di duemila anni fa: vi mando lo Spirito Santo, il Consolatore, ‘lo Spirito di Verità che procede dal padre (‘). Quando verrà lui, lo Spirito della Verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà  le cose future’. (Gv 15-16).

 



  1. Carissimi giovani, lo Spirito Santo il grande dono di Gesù Risorto, viene a voi, oggi, per farvi comrpendere ancora meglio chi è Gesù Cristo, Figlio di Dio, venuto fra noi per salvarci.

Possa lo Spirito Santo aiutarvi ogni giorno a riscoprire sempre meglio chi è Gesù, vero Dio  e vero uomo, unico Salvatore del mondo.


Possa lo Spirito Santo, aiutarvi a comprendere le parole di Gesù e a farne la bussola di tutta la vostra vita.


 



  1. Ma questo Spirito Santo, carissimi giovani, che viene a noi come grande dono del Risorto, è uno Spirito che trasforma la nostra vita.

Dice San Paolo nella Lettera ai Galati, che lo Spirito venendo in noi, ci aiuta a capire dov’è il bene e dov’è il male. Perché esiste il bene ed esiste il male. Non credete a coloro che vi dicono che tutto è permesso. Perché vi dicono una grande menzogna! Lo Spirito ci rivela le opere della carne, le opere cattive: ‘fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizia, discordia , gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie”. Ma lo Spirito (dice San Paolo) ci rivela anche che ‘il frutto dello Spirito è invece amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé’. E’ lo Spirito che ci dona questi frutti!


Cari giovani, le due strade che si aprono davanti a voi, sono chiare e ben definite. Possa lo Spirito Santo condutvi ogni giorno nella strada del bene, spesso difficile, ma che vi fa cresecere realmente e lascia sempre, nel vostro cuore pace, gioia, e speranza.


 



  1. Tra i frutti dello Spirito, come ci ricorda la prima lettura (dal Libro degli Atti degli Apostoli) c’è quello di farci capire quali sono le strade che portano a incontrarci, dialogare, rispettarci ed amarci, per fare di tutti noi l’unico popolo di Dio. A Gerusalemme, duemila anni fa, lo Spirito portava uomini di lingue diverse a conoscersi, a capirsi, ad amarsi. Era questo il grande stupore della gente (di nazioni diverse) che ascoltavano i primi discepoli di Gesù e tutti li comprendevano, come se parlassero un’unica lingua.

Cari giovani, ricordate che oggi lo Spirito Santo vi porta doni bellissimi: la saggezza, la fortezza, la bontà, la santità, la pace.


Ma ricordate, soprattutto, che lo Spirito vuole fare di ognuno di voi un costruttore di pace. Dallo Spirito può venire solo dialogo, riconciliazione, amore e pace. Il resto viene da satana, il diavolo (colui che divide, secondo la lingua greca, colui che è bugiardo fin dall’inizio).



  1. Ma un altro dono possa lo Spirito santo portarvi oggi in abbondanza: la Fortezza. Siete tutti ancora molto giovani, e tutti avete sperimentato la grande tragedia del terremoto. Una tragedia che rischia di avere una conseguenza più brutta del terremoto stesso, quella di seminare dovunque paura, scoraggiamento, sfiducia e la grande tentazione di fugggire.

Carissimi giovani, possa lo Spirito santo darvi in misura sovrabbondante il dono della fortezza. Siete voi la nuova generazione, che tra pochissimi anni, dovrete prendere in mano il destino della nostra città.


Lo Spirito Santo renda forte il vostro cuore, il vostro spirito, le vostre mani.


Tolga la paura e metta nelle vostre mani la fortezza.


Tolga la sfiducia e metta nelle vostre mani un’immensa fiducia.


Tolga il pessimismo e mette nelle vostre mani una sconfinata speranza.


Possa lo Spirito Santo rendere ogniuno di voi, le donne e gli uomini di domani, pieni di Cristo e del suo amore e capaci, con un cuore nuovo, di costruire una storia nuova.


Quello che ognuno di noi sogna per la nostra città e che lo Spirito Santo, già da questo momento può rendere una gioiosa  realtà.


 


 


 


 


 


+ Giuseppe Molinari


                                                                       Arcivescovo Metropolita dell’Aquila