Ormai da qualche tempo è ripresa l’ “antica” abitudine di diffondere lettere anonime sulla situazione della Chiesa aquilana tramite la stampa locale.
Oltre a biasimare un sistema che ha come unico scopo quello di gettare fango sulla persona dell’arcivescovo e sull’intera Chiesa aquilana, si ricorda e si ribadisce la disponibilità di mons. Molinari, ben nota agli aquilani, a ricevere e ad ascoltare tutti coloro che, sacerdoti e non, volessero esporre i loro problemi.
Spiace inoltre constatare che lettere “anonime” vengano professionalmente ritenute fonti attendibili e spiace anche che vengano riportati solo alcuni passaggi per screditare unicamente il ministero dell’arcivescovo Molinari.
Il “codicillo” del testamento di mons. Mario Pressin, ad esempio, citava e condannava in modo violentissimo (e ciò dimostrava la non perfetta serenità di quel momento)oltre a qualche porporato e vescovo illustri (degni di ogni rispetto)anche quei sacerdoti che si erano rivolti al Papa per la soluzione dei problemi diocesani; questo però oggi dal quotidiano “Il Centro” non viene riportato. Non giova ad alcuno, né alla diocesi aquilana, né ai sacerdoti “contestatori” di allora, né alla memoria dello stesso arcivescovo Peressin e neppure alla città di L’Aquila, un simile metodo che non ha certo come obiettivo quello di contribuire a risolvere i problemi che la diocesi sta affrontando.
E’ doveroso tuttavia ricordare che fu proprio mons. Peressin a volere come suo successore alla guida della diocesi aquilana lo stesso mons. Molinari e che, pochi giorni prima della morte, ebbe un intenso momento di spiritualità e di fraternità col suo successore. Diversi sacerdoti e laici questa mattina hanno già dimostrato personalmente la loro solidarietà a mons. Molinari. L’arcivescovo ringrazia ed invita tutti a pregare per questa Chiesa dell’Aquila, per la nostra città e il suo territorio.