Saluto le Autorità Civili e Militari. E voi, Carissimi Fedeli, stringo tutti con un abbraccio fraterno nel Signore.
Riflettendo sul tema della Perdonanza, il mio sguardo si è posato sulla figura di Celestino V, che, ogni volta, manifesta dimensioni “nuove” della sua statura ecclesiale e umana. A chi lo avvicina si rivela personaggio semplice – aveva un carattere unitario e compatto – ma al tempo stesso complesso, per le molteplici attitudini e inclinazioni che possedeva.
Aveva una solida intelligenza “teologale”, cioè illuminata dalla fede, dalla carità e dalla speranza. Per questo possedeva sapienza nell’ambito spirituale e nell’approccio alle dinamiche evangeliche. Ma aveva anche una profonda intuizione dei pensieri e dei sentimenti di coloro che lo avvicinavano: questa abilità nello scrutare l’anima gli derivava dal lavoro di scandaglio sulla sua interiorità e dai contatti con le persone, che gli parlavano delle loro tribolazioni. Per un dono speciale della grazia, aveva affinato il suo intuito psicologico e relazionale: per questo, nel discernimento etico, era capace di “fare la verità nella carità” (cfr. Ef 4,15). … scarica l’allegato