Appare strano e un po’ sconfortante pensare che, nella avanzata e libera civiltà del terzo millennio, si possa ritenere che rapporti di tipo personale, caratterizzati da legami affettivi o di mutua solidarietà, debbano essere tutelati attraverso la sterile iscrizione in un registro.
Ciò dimostra che, evidentemente, pure nell’ambito di questo tipo di rapporti, c’è bisogno di una tutela esterna e della ricerca di percorsi che possano consentire di avere vantaggi da quegli stessi strumenti civili e sociali creati, non per apportare beneficio ad alcuno, ma semplicemente per sostenere ed aiutare la famiglia nella sua funzione primaria e essenziale, ma difficoltosa e molto spesso faticosa.
Una funzione, quella della famiglia basata sul matrimonio fra un uomo e una donna, che si realizza nel progetto rivolto ad aprirsi alla vita (alla vita innanzitutto dell’altro, dei figli e non solo), per accoglierla, per crescerla ed educarla e per accompagnarla sempre, con uno straordinario ricambio, fino all’età della maggiore debolezza.
Ed al di là degli strumenti civili e sociali, certamente utili ma non bastevoli, è necessario, per chi guarda alla famiglia come cellula basata su un patto coniugale scambievole, in cui non ci sono né diritti e né doveri ma solo comunione di amore, impegnarsi a fare di più per proteggerla e per promuoverla.
Anche se queste unioni sono pensate per dare un contributo sociale maggiormente condiviso all’interno della varietà del mondo di oggi, è pur vero che la famiglia primariamente ha la vocazione, costituzionalmente riconosciuta, ad essere il nucleo sociale fondamentale in cui promuovere la vera attenzione all’altro, e per questo va maggiormente sostenuta e preservata.
Perciò il Direttivo della Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di L’Aquila, oltre ad invitare i laici che appartengono a Gruppi, Movimenti e Associazioni Ecclesiali, e quanti altri si sentono sollecitati, ad unirsi in preghiera con il proprio Pastore per questa necessità, reputa importante che siano dedicati, negli ambiti di operatività delle varie Aggregazioni Laicali, un’attenzione e un impegno ancora più sostenuti verso le famiglie e i loro tantissimi bisogni.
Assunta Graziosi
Segretaria Generale CDAL