Il Messaggio di Natale del Card. Petrocchi: “Vivere il Natale, come i Pastori di Betlemme”

L’evento del Natale si ripete, per noi. Anche oggi il Signore “viene”, per donarci la Luce del Vangelo e offrirci la gioia di una Vita nuova. Gesù entra nella nostra storia, per trasformarla con la Sua grazia. Assume, nella sua umanità, l’esistenza di tutti e di ciascuno: diventa nostro contemporaneo e abita le nostre vicende: liete e dolorose. 

È Lui che ci cerca per primo: e si fa trovare se andiamo dove Lui ci aspetta. Ciò che è accaduto “allora” può ri-attuarsi “adesso”: in questa prospettiva propongo una riflessione sul brano del Vangelo di Luca: 2, 2-20, nella speranza che aiuti a vivere, con efficacia crescente, il Natale della nostra epoca.

Il racconto biblico ci presenta la storia di una giovane famiglia ebrea, composta da Giuseppe e Maria, che, per adempiere al censimento indetto dall’imperatore Augusto, si reca a Betlemme e si mette alla trepida ricerca di una dimora, poiché Maria, avendo compiuto il periodo di gravidanza, stava per mettere alla luce il Figlio (il Verbo fatto carne!) che portava in grembo. Il testo riferisce una circostanza che suscita profonda tristezza e indignazione: questa giovane Madre «diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio» (v. 7).

 

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