Un bambino su 5 rivive ogni giorno il sisma

I risultati dell''indagine dei Camilliani, ospedale Bambino Gesù, Caritas e pediatri abruzzesi

Il 20% dei bambini abruzzesi, testimoni del sisma del 6 aprile 2009, rivive ogni giorno, più volte, la stessa scena, come nel peggiore degli incubi: è quanto risulta dalla prima ricerca sul campo realizzata per analizzare l’impatto dei terremoti o di altre catastrofi naturali sui bambini. L’indagine, promossa dall’Ordine dei Ministri degli Infermi – Camilliani con il coordinamento scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il sostegno della Caritas Italiana e la collaborazione dei pediatri abruzzesi, è stata presentata oggi a Roma all’Ospedale Bambino Gesù. Scopo della ricerca è l’analisi approfondita e a lungo termine degli effetti drammatici sulla psiche dei bambini, compresi tutti quei fattori di rischio che spianano la strada all’ampia gamma di disturbi della “sindrome postraumatica da stress”. Nella prima fase del progetto – che coinvolge oltre 7 mila bambini – i pediatri del territorio hanno somministrato 1.000 questionari ad altrettanti giovani abruzzesi di età compresa tra i 3 e i 14 anni: dai test è emerso che ben 1 su 5 presenta disturbi riconducibili all’esperienza traumatica: paura intensa, senso di impotenza e orrore, rivivere in maniera persistente il momento drammatico, difficoltà di addormentarsi o a mantenere il sonno, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme. Dall’indagine emerge che sono soprattutto le bambine a pagare lo scotto più alto, e che i problemi si manifestano quasi esclusivamente nella fascia di età tra i 6 e i 14 anni. A presentare i sintomi più evidenti sono i bambini aquilani, cioè coloro che al momento del terremoto si trovavano nelle zone dell’epicentro. Il progetto non si ferma all’analisi ma intende attivare processi formativi e terapeutici ad hoc. La seconda fase si concentra, infatti, sulla formazione di pediatri affinché siano in grado di riconoscere e gestire (ad esempio attraverso interventi di educazione alla pro-socialità) la sindrome postraumatica da stress. Tutte le attività del progetto si concretizzano nella nuova “Casa Stella Polare”, una struttura realizzata in località La Torretta a L’Aquila, inaugurata il 15 giugno scorso e affidata dalla Caritas italiana ai Camilliani, promotori del progetto attraverso la propria Camillian Task Force, organismo che aiuta le vittime di calamità naturali o provocate dall’uomo, attraverso un sostegno umanitario, sanitario e pastorale. In stretta collaborazione con tutte le realtà socio-sanitarie del territorio aquilano, la Casa si pone come centro di diagnosi, prevenzione, cura e trattamento dei disturbi da sindrome postraumatica da stress in età evolutiva, ma anche come luogo di aggregazione e divertimento per i bambini e le loro famiglie