Va’ e ripara la mia casa

L’Aquila deve rinascere come “città della cultura”. Lo ha dichiarato ieri l’arcivescovo di L’Aquila. mons. Giuseppe Molinari, aprendo nel capoluogo abruzzese “va e ripara la mia casa”, una campagna, promossa dalla stessa arcidiocesi, per la sponsorizzazione il recupero dei beni storico-architettonici danneggiati dal sisma. L’arcivescovo, intervenuto al Convegno organizzato alla sede locale dell’Ance, ha sottolineato l’importanza di ricostruire gli edifici sacri “non solo per ragioni religiose ma anche per il loro valore storico e culturale”. Quattro sono i filoni di recupero proposti dall’arcidiocesi: la fase diagnostica, quella di progettazione, il recupero fisico e il restauro delle opere d’arte. Secondo l’arcidiocesi “la ricostruzione aquilana deve essere anche l’occasione per sperimentare nuove soluzioni coinvolgendo anche istituti di ricerca e università”. Al convengo sono intervenuti funzionari del ministero dei Beni Culturali, delle Istituzioni locali e della Sovrintendenza. A margine dell’incontro il vice commissario delegato per la messa in sicurezza, Luciano Marchetti, ha dichiarato come, a quattordici mesi dal sisma, “vi siano ancora edifici che necessitano di essere messi in sicurezza”. “Per finire i puntellamenti – ha ricordato – servono 7 milioni di euro. E’ necessario intervenire perché un altro inverno avrebbe conseguenze gravi”.