Stemma cardinalizio

Gli ornamenti esterni caratterizzanti lo stemma dell’Arcivescovo Metropolita, oltre il galero rosso e i trenta fiocchi rossi pendenti ai due lati dello scudo propri di un Cardinale, sono la croce astile arcivescovile ed il pallio.
La croce, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, identifica la dignità arcivescovile dal XV secolo, quando fu adottata nello stemma dai Patriarchi e, poco dopo, dagli Arcivescovi.
Il pallio è un paramento liturgico proprio degli Arcivescovi posti a guida di una Arcidiocesi metropolitana. Esso viene consegnato all’Arcivescovo dal Papa in occasione della Solennità dei SS. Pietro e Paolo successiva alla nomina ed è segno al contempo del legame con la Sede di Pietro e di sollecitudine pastorale della Chiesa arcivescovile verso le Diocesi suffraganee.
Attraverso lo stemma araldico, Sua Eminenza il Cardinale Giuseppe Petrocchi indica il suo programma di vita e di apostolato, centrato sul mistero della carità. Essa ha nella santissima Trinità il principio, il fondamento e il fine ultimo; in Cristo l’attuazione salvifica piena e definitiva; in Maria e nella Chiesa, animate dallo Spirito Santo il centro di accoglienza e di irradiazione.
Lo scudo a forma di calice, è diviso in quattro quarti. Sul primo e sul quarto quarto le tre bande in oro (fasce trasversali) simboleggiano la SS. Trinità, il cui Amore provvidenziale origina, attraversa e orienta l’intero creato (fondo azzurro).
Sul secondo quarto domina il monogramma di Cristo (indicato dalle lettere X e P dell’alfabeto greco), anch’esso in oro per indicare il mistero della salvezza che si è compiuto attraverso l’incarnazione, morte, risurrezione e ascensione al cielo del Figlio di Dio fatto uomo.Il segno di Cristo campeggia sul fondo rosso, colore che manifesta la dimensione sacrificale della redenzione e rimanda alle tre virtù teologali (fede, speranza e carità): di cui “più grande di tutti è la carità” (1 Cor 13,13)
Sul terzo quarto appare la stella ad otto punte, simbolo di Maria e della Chiesa (di cui Maria è Madre e Modello), su cui è avvenuta l’effusione dello Spirito Santo. Il colore della stella è in oro per significare che la volontà del Signore è stata perfettamente adempiuta da Maria: l’Immacolata, la Madre di Dio, la Correndetrice, l’Assunta in cielo, la Mediatrice di tutte le Grazie. La Chiesa, sposa di Cristo, animata dallo Spirito Santo, partecipa della grazia e della missione del Signore, poiché è costituita luce delle genti e sacramento universale di salvezza (cf. LG 1). In Maria e nella Chiesa è presente e agisce lo Spirito Santo: Spirito di Verità, di Amore, di Unità. Il fondo rosso ha lo stesso valore simbolico di quello su cui compare il monogramma di Cristo ed esprime l’intimo ed indissolubile collegamento che, per mezzo dello Spirito Santo, si stabilisce tra Gesù, Maria, la Chiesa nella storia della salvezza.
Tutto è riassunto dal motto “ANTE OMNIA CARITAS” (Prima di tutto la carità): infatti “pieno compimento della legge è l’amore” (Rm 8,7).

Quello in basso è una rilettura artistica dello stemma del Cardinale Petrocchi, disponibile in alto, da parte di Marco Foppoli.