L’Aquila ricorda il Cardinale Confalonieri intitolandogli un picco del Gran Sasso

Con una cerimonia prevista lunedì 5 agosto, verrà ufficializzata l’intitolazione di un picco del Gran Sasso a Carlo Confalonieri, arcivescovo dell’Aquila dal 1941 al 1950 e dunque nel tragico periodo della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazista, e nei difficili anni immediatamente successivi al confitto bellico.

Il programma dell’iniziativa è stato illustrato stamani in Comune dal consigliere comunale delegato alle questioni della montagna, Daniele D’Angelo, dal presidente dell’associazione sportiva “I Corridori del cielo”, Paolo Boccabella, dallo storico Walter Cavalieri e dal delegato del Cardinale Arcivescovo Giuseppe Petrocchi, don Claudio Tracanna, Direttore dell’Ufficio Regionale e Diocesano per le Comunicazioni Sociali.

La cerimonia sarà dunque il momento più solenne di un percorso avviato la scorsa primavera, quando la giunta comunale dell’Aquila, aderendo a una proposta avanzata dai “Corridori del Cielo”, approvò la delibera per l’intitolazione. L’iniziativa inoltre si svolgerà inoltre nello stesso giorno in cui, 78 anni fa, Confalonieri – nominato poi cardinale da Giovanni XXIII nel 1958, decano del Sacro Collegio dal 1977 e scomparso nel 1986 – fu accompagnato sul Gran Sasso in un’ascensione che raggiunse proprio il piccolo oggi a lui intitolato.

“Il cardinale Confalonieri – ha ricordato il consigliere D’Angelo – è stato una delle personalità più insigni della nostra città. Gli aiuti dati alla sofferente popolazione nel corso della tragedia della seconda guerra mondiale vengono ricordati ancora oggi. Mi auguro che tutti gli appassionati della montagna e quanti più aquilani possibile partecipino alla cerimonia. I ritrovi saranno a Fonte Cerreto, per chi vorrà salire con la funivia, o direttamente a Campo Imperatore.  Da lì si arriverà al rifugio Duca degli Abruzzi, dove sarà affissa la copia della pergamena che ricorda la salita dell’arcivescovo Confalonieri e poi si arriverà fino al picco dove verrà apposta la targa dell’intitolazione”.

Paolo Boccabella ha ripercorso le tappe che hanno consentito alla sua associazione di formalizzare la proposta di intitolazione. “Grazie alla pergamena reperita negli archivi della sezione di Roma del Club Alpino Italiano – ha osservato – e ai documenti custoditi nella biblioteca dell’Arcidiocesi dell’Aquila, è stato possibile ricostruire quell’episodio. Non va dimenticato che il cardinale Confalonieri era stato segretario di Papa Pio undicesimo, che aveva una grande passione per la montagna, tanto da essere definito il Papa Alpino”.

Carlo Confalonieri è stato definito “Un campione della resistenza ‘disarmata’ o ‘bianca’”  dal professor Walter Cavalieri. “L’intitolazione del picco del Gran Sasso è un riconoscimento significativo a colui che ebbe un ruolo decisivo a vantaggio degli aquilani soprattutto dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e nel corso della successiva occupazione – ha spiegato Cavalieri, autore di diversi testi storici su quanto accaduto in città e nel territorio nel corso della seconda guerra mondiale – e il capoluogo d’Abruzzo gli aveva già tributato un doveroso omaggio con il conferimento della cittadinanza onoraria. In quel periodo terribile era considerato da tutti come l’unica autorità, vista la situazione estremamente confusa che si viveva. Non fu un caso che il direttore dell’Officina carte valori della Banca d’Italia (la Zecca di Stato) gli affidò gli stampi dopo il bombardamento dell’8 dicembre 1943. A lui si deve, tra le altre cose, la mancata distruzione di alcune strutture della città che i tedeschi avevano programmato di far esplodere prima di lasciare L’Aquila nell’imminenza del sopraggiungere degli alleati nel giugno 1944”.

Don Claudio Tracanna celebrerà la funzione religiosa nella chiesetta della Madonna della Neve dopo la discesa dal Picco Confalonieri, su delega dell’arcivescovo dell’Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi. “La felice coincidenza – ha detto don Tracanna- della ricorrenza della festa della Madonna della Neve fa ricordare la grande devozione mariana del compianto Cardinale che durante il suo ministero episcopale all’Aquila cercó di incrementare in ogni modo. Anche San Giovanni Paolo II nel celebrare le esequie di Confalonieri volle ricordare l’amore del porporato per la Vergine Maria: “E imitiamolo anche nella devozione alla Vergine santissima – disse il santo pontefice polacco – che egli tanto amò e pregò sempre, specialmente nel suo ambìto incarico di arciprete di Santa Maria Maggiore”.

Sua Eminenza il Cardinale Petrocchi – ha aggiunto don Tracanna – celebrerà un’altra messa in suffragio del Cardinale nella stessa chiesa della Madonna della Neve il prossimo 13 agosto”.