Lo stemma episcopale di S. E. Mons. Antonio D’Angelo

Descrizione araldica e teologica

D’azzurro, alla Croce latina patente d’oro, piantata su una montagna erbosa movente dalla punta, accompagnata nel cantone sinistro del capo da una stella di otto punte d’argento.
Il motto: CARITAS ET OBOEDIENTIA, che è in lettere maiuscole lapidarie di nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante d’argento, listato d’azzurro, posto in punta. Lo scudo è accollato ad una croce trilobata d’oro posta in palo. Il tutto è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 20 (venti) fiocchi, (10 [dieci] per lato), dello stesso colore. Gli ornamenti esteriori su descritti, in araldica, indicano la Dignità di Arcivescovo.
Lo stemma episcopale di mons. Antonio d’Angelo ha una forte e chiara caratterizzazione cristologica. La croce elevata sopra il monte è l’esplicita immagine del mistero della morte di Cristo sul Calvario, immagine che rinvia anche al santo eremita papa Celestino V che dei monti dell’Abruzzo fece la sua dimora e della Croce il simbolo della sua avventura cristiana. L’immagine iconica della croce sul monte è bene illustrata dal motto “Caritas et oboedientia” che esprime il cuore del mistero dell’abbandono di Cristo alla morte in Croce; obbedendo alla volontà del Padre il Figlio unigenito fatto uomo dona la sua vita per amore degli uomini non considerando un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio. La stella che illumina la scena della morte sul Calvario indica la presenza di Maria che sotto la Croce, condividendo il dolore e l’abbandono del Figlio, ci invita a partecipare al suo amore obbediente. Il vescovo, nella sua missione di pastore della Chiesa locale, incarna in pienezza questo mistero di Cristo.

 

 

 

Stemma realizzato da Giuseppe Quattrociocchi Graphic and Heraldic Designer