L’OPEROSA CARITA’: lettera agli universitari 20062007

Carissimi giovani, mentre la nostra città dà arrivederci ai turisti, le strade cominciano di nuovo a fare spazio a voi. Dalle più svariate terre d’Italia e non solo, già cominciate a tornare in questa piccola grande città. Vi scrivo ancora per ringraziarvi molto delle risposte alle mie precedenti lettere. Grazie perché avete imparato che le risposte più belle sono quelle dei fatti e non delle parole. Grazie perché state venendo fuori dal vostro anonimato. Grazie perché vi state sporcando le mani. Grazie perché vincete sul tempo ogni tentativo di catalogazione sociale e mostrate a tutti che siete capaci molto più di quanto i sondaggi dicono di voi. Quest’anno mi piacerebbe dire qualche parola sulla Carità. Ho scelto questo tema perché il nostro amato Papa benedetto ha messo davanti ai nostri cuori, nella sua ultima enciclica ‘Deus Caritas est’, l’urgenza e la novità dell’amore come un’urgenza che non si esaurisce mai. Anche io ne sono convinto. La Carità già messa al centro di tutta la nostra pastorale diocesana in occasione del Giubileo deve tornare al centro della nostra vita, delle nostre strategie, dei nostri programmi, delle nostre scelte. E proprio voi che oggi siete a contatto con le ‘teorie’ che vi rendono competenti nelle vostre strade lavorative, avete il bisogno continuo di ricordarvi che tutto ciò che fate o è per l’uomo o è inevitabilmente contro l’uomo. E l’unica maniera per rimanere con i piedi per terra è quella di impegnarvi a favore degli altri. Esistono tante forme di servizio. Esiste una carità della verità, una carità del pane, una carità del senso, una carità di dignità, una carità di compagnia, una carità di riscatto. Ma per quanto la carità possa avere infiniti temi, esiste un solo modo di vivere la carità. Essa non è un atto che si fa dall’alto…

18-09-2006