Centro di comunità San Giacomo

Presentato ieri il nuovo centro di comunità

È stato presentato ieri il nuovo centro di comunità di S. Giacomo all’Aquila, realizzato dalla Caritas attraverso le offerte pervenute dalle diocesi di tutta Italia con la colletta promossa per aiutare le zone terremotate; un luogo di unione e promozione delle attività sociali e pastorali pensate per ricreare un tessuto ispirato ai valori di condivisione e partecipazione, disgregatosi in seguito al terremoto. Don Jesus Antonio, parroco di S. Giacomo, ha spiegato in che modo è stato possibile realizzare questa struttura polifunzionale, che comprende la chiesa, una grande sala per la catechesi, e due appartamenti (uno per il sacerdote e l’altro per i volontari Caritas). “Nonostante le difficoltà e i tanti imprevisti – ha dichiarato don Jesus al sir – si è lavorato giorno e notte, sotto la pioggia e con la neve, per offrire alla comunità un luogo di aggregazione, dove poter pregare e stare insieme”. L’edificio parrocchiale infatti ha subito notevoli danni a causa del sisma e fino ad ora la S. Messa è stata celebrata in una tenda. Da oggi, come ha ricordato anche don Dionisio, direttore della Caritas diocesana, “grazie alla generosità di tutta l’Italia è possibile condividere in questa struttura momenti di fede e di svago. E questo luogo rappresenta la realtà vera della Caritas, che non è un’associazione di volontariato, ma un organismo pastorale attraverso cui la Chiesa annuncia il Vangelo, traducendo in gesti d’amore la parola del Signore”. Da più di un anno ormai gli abitanti di S. Giacomo sono assistiti dalle delegazioni dell’Emilia Romagna e della Puglia, che si dedicano all’ascolto dei vari bisogni e si impegnano a promuovere le diverse attività parrocchiali. Il responsabile della Caritas italiana, Danilo Feliciangeli, ha spiegato che “dopo quello con la parrocchia di Bagno, questo è il secondo appuntamento organizzato con lo scopo di incontrare le comunità e coinvolgerle per lavorare insieme, informandole anche di quanto realizzato fino ad ora con le offerte ricevute”
 
(fonte: Agensir)